Tecnica, emozione e racconto nelle fotografie di Maria Gloria Serpi

Juventina e amante dei cani (la si incontra sempre con un cane diverso perché si presta volentieri a tenere anche quelli di amici e parenti) Maria Gloria Serpi, fotografa le cui immagini sono una perfetta sintesi di tecnica, emozione e racconto, è la migliore interpretazione del Piano B, quello che a un certo punto della vita ti fa prendere una strada diversa da quella che avevi fin lì percorso, regalandoti soddisfazione e divertimento.

Vero è che Maria ha convissuto con la creatività per un lungo periodo, quando lavorava alla Armando Testa la più prestigiosa agenzia pubblicitaria di Torino e – diciamolo pure senza falsa modestia sabauda – d’Italia. Chi lavora fianco a fianco con quelli che per mestiere sfornano quotidianamente idee geniali traducendole in concetti e immagini assorbe come una spugna tutta una serie di nozioni che mette in pratica appena si presenta l’occasione.

In questo brodo di coltura creativo Maria ha sviluppato quella sensibilità all’immagine e incamerato quelle tecniche che le sono rimaste in testa anche durante gli anni in cui ha lavorato in ambito bancario, non esattamente luogo dove la creatività abbonda (o almeno si spera).

La passione per la fotografia ha cominciato a fare capolino quando le hanno regalato il primo vero “ferro del mestiere”: una Olympus ovetto, precisa nello scatto e dal design all’avanguardia.

Era una macchinetta analogica molto amata da noi boomer negli anni Ottanta, che ce la portavamo in tasca o in borsa per immortalare velocemente amici e paesaggi, un po’ come fanno ora i nostri figli con i telefoni, ma noi avevamo lo sbatti di metterci dentro il rullino e poi andare a farlo sviluppare.

La seconda macchina fotografica le arriva mediante estrazione alla più classica delle feste natalizie con tombola: tutti noi abbiamo sempre e solo vinto oggetti giunti ormai al terzo riciclo, Maria porta a casa una Panasonic con obiettivo Leica.

La svolta vera però avviene con l’arrivo dei cellulari con fotocamera: mentre noi arrancavamo maldestre con i tasti, incapaci di farci un selfie decente e scattando foto sempre sghembe con l’orizzonte inclinato, Maria inizia il suo percorso artistico e la prima foto che vende la scatta proprio con un IPhone6.

La prima mostra collettiva a cui è invitata, nella galleria A-muse di Torino, ha come tema la resilienza e la forza della natura. “Sarebbe stato facile fotografare un fiore marcio” dice Maria “ma non era certo quello che volevo trasmettere”, e così prende il via la serie di foto delle uova.

La sua essenza di Torinese doc le fa tenere sempre un basso profilo, ma è grazie al giudizio positivo degli esperti e l’entusiasmo con cui gli amici accolgono il suo lavoro che decide di perfezionare la sua tecnica attraverso corsi e workshop presso Hangar Studio Fotografia, esperienza da cui nascono altre serie, come quella dei Melograni.

Maria è un’istintiva: vede la composizione e la scatta. La fotografia è per lei qualcosa di assolutamente personale che la rilassa e la diverte, tanto che, dice lei, non scatta mai foto tristi.

Crede moltissimo nella potenza dei social e propone il suo lavoro sulla sua pagina Instagram (@mariagloriaserpiphoto) con grande competenza perché per chi fa questo mestiere l’alternarsi delle immagini su un social ha la sua importanza e la sua logica. Scorrendo una foto dopo l’altra si entra a far parte del suo mondo con la libertà di dare a ogni immagine una interpretazione del tutto personale. Lei ci offre un’idea, ci svela composizioni che sono sotto gli occhi di tutti ma che solo un bravo fotografo sa cogliere fermandone le luci e le forme: sta a noi trovarne il significato.

Dai soggetti che fotografa si capisce anche quanto ami Torino, di cui apprezza la quantità e la qualità delle mostre fotografiche proposte da Camera, Gallerie d’Italia e da altre realtà museali cittadine.

Il suo mantra “Lascio che vada, senza agitarmi” l’ha portata ad avvicinarsi sempre di più al mondo delle gallerie e dei collezionisti fino ad essere presente alla prossima Paratissima che si terrà dal 31 Ottobre al 3 Novembre: due sue opere saranno infatti esposte a Sogno dunque sono, una delle sei mostre nella sezione Nice&Fair. Senz’altro un’ottima occasione per andarla a conoscere “da vicino”.

Tags from the story
, , ,

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.