A “corollario” della mostra “R.S.V.P. E gradito l’abito da sera” ieri con Luca Piovano della Fondazione Prada alla Galleria Maco Polo di Torino si è dialogato di balli, feste, ricevimenti e signore eleganti.
Mi ha fatto piacere citare un articolo della Stampa che descrive il ballo dato a Palazzo Madama in occasione dell’inaugurazione dell’Esposizione Italia ’61. Ne riporto qui di seguito alcuni brani: una piccola celebrazione dell’eleganza delle torinesi, oggi uguale ad allora.
« SERATA DI GALA A PALAZZO MADAMA IN UNA ATMOSFERA DI ALTRI TEMPI»
Una serata di gala a Palazzo Madama ha concluso il soggiorno torinese del Presidente della Repubblica venuto ad inaugurare « Italia 61 », la grande rassegna che celebra il centenario dell’unità nazionale. La festa mondana si è svolta in un’atmosfera d’altri tempi, composta, solenne, seppur vivificata dalla grazia e dall’eleganza del migliaio di invitati che il sindaco di Torino, avv. Amedeo Peyron, aveva convocato nel fastoso scenario di Palazzo Madama per rendere onore al presidente Gronchi. Già prima di entrare nelle sale adorne di trofei floreali, Torino notturna presentava la sua fisionomia particolarissima di città moderna, razionale, dinamica, ma legata alla tradizione. Dietro la guglia della Mole Antonelliana, massa scura sul fondo del cielo tornato limpido, con una lucente brinata di stelle, tre raggi luminosi bianco rosso verde disegnavano una patriottica scenografia che richiamava le composizioni risorgimentali, ingenue e commoventi. Alta sulla torre di piazza Castello, una bandiera illuminata dal basso, muoveva il tricolore nell’aria placida, tiepida dopo il fragoroso temporale del pomeriggio. Incendiata da migliaia di lampade, la facciata di Palazzo Madama scintillava coi cristalli, le finestre, le scalee sontuose. Ai lati dell’entrata, una gran folla assisteva al passaggio degli invitati, commentava l’eleganza delle signore, toelette di ardita confezione uscite dalle più celebrate sartorie nostrane e parigine. Fra trofei di garofani rosa corallo, rossi e bianchi, passavano le dame austere, le giovinette in fiore che partecipavano per la prima volta ad una tanto impegnati la festa mondana. (…) Alle 22,10 in punto, come fissato dal protocollo, il presidente Gronchi è sceso dinanzi a Palazzo Madama salutato dagli applausi della folla che faceva siepe all’ingresso. Lo accompagnava donna Carla che indossava un abito lungo di seta lucida, con pizzo marrone. Il Sindaco di Torino con la consorte faceva gli onori di casa accogliendo i graditi ospiti fra cui abbiamo notato l’on. Fanfani presidente del Consiglio, il ministro Giuseppe Pella con la signora abbigliata con un luminoso abito di faille bianco con strascico (…) Vassoi di canditi e fondents erano disposti in guantiere d’argento, come usava nei ricevimenti d’altri tempi. Mentre il Presidente si intratteneva nella saletta, la festa prendeva l’avvio con un muoversi di acconciature e toelette che richiamavano gli occhi con la perentorietà delle tinte e delle fogge. Accenno ad alcuni nomi fra le signore presenti, notate per la loro eleganza, raffinata o vistosa. Donna Marella Agnelli in un lungo e semplicissimo vestito color pistacchio con grande cappa di organza della stessa tinta, confermava la sua fama di donna fra le più eleganti del mondo. La contessa Camerana indossava un abito di seta opaca celeste ricamato, la signora Nellina Dogliotti un grande abito di faille bianco con bustino ricamato di perle e brillanti. La signora Recchi (suo marito ha costruito la diga di Koka in Etiopia) aveva un semplice abito bianco fasciante con frangine d’argento, la contessa Bocca un abito spagnolesco verde Italia con un gran fiore nella scollatura, la contessa Marinella Nasi un originale abito di foggia 1930 con lungo corpino verde e vasta gonna godet bianca, la contessa Marisa Nasi con un audacissimo vestito color rosa orchidea, cortissimo davanti, sopra il ginocchio, ed un lungo, ampio strascico. Tra le giovinette in fiore, Patrizia Antonicelli in broccato azzurro a grandi fiori più chiari e d’oro, e Paola Testa in tulle rosa con ricami argentei. Questi dettagli sulle toelette me li ha rivelati la collega Rossetti la quale m’ ha confidato anche che la profusione di verde che si notava sugli abiti delle ingioiellate dame, uno squillante verde bandiera, si chiama in realtà «verde Italia», in omaggio al centenario del Risorgimento.(…) Nelle sale dello storico palazzo, le danze sono continuate fin tardi
Francesco Rosso – La Stampa 7 maggio 1961
Donna Marella Agnelli in una foto di Horst P. Horst – archivio Condé Nast